Le fotografie CRDE. Note sul lavoro di preparazione alla pubblicazione

Nel 1957 il CRDE di Roma versò al CDEC le 386 fotografie che aveva raccolto nel corso delle ricerche sui deportati ebrei dall’Italia fra il 1944 e la prima metà degli anni ’50.

Le fotografie - di singoli, ma anche di gruppi famigliari - erano applicate su cartoncini azzurri da schedario; scritti a mano, in testa, i nomi delle persone ritratte. L’elenco di versamento che le accompagnava, riportava i nomi di 433 deportati.

In questa sede pubblichiamo 364 fotografie, corrispondenti a 413 nomi. Per motivi di pertinenza infatti abbiamo dovuto escludere le foto di Josef Steinhooff, David Pardo, Riccardo Jonasson, Susanna Pardo e George Cynnamon - che non furono deportati dall’Italia; e quelle di  Davide Mel e Giorgio Meyer - che invece non risultano essere stati deportati.

Le foto di Crescenzio Di Castro, Mosè Di Veroli ed Eleonora Pescarolo furono ritirate dai parenti nel 1948 e dunque non sono più disponibili.

Seppur comprese nell’elenco del CRDE, non risultano invece  essere mai giunte al CDEC le fotografie di: Eugenia Carcassonni, Cesare Carmi, Renzo Carpi, Renato Castelfranco, Alina Cavalieri, Amelia Coen, Emilia Coen in Rigoldi, Margherita Coen, Corrado Coen Pirani, Liana Coen Pirani in Passigli.

Altre fotografie non sono state incluse nel nostro database perchè i soggetti ritratti erano già presenti in foto di gruppo – e a queste abbiamo dato la precedenza.
I nomi di Enrica e Franca Spizzichino, invece compaiono in elenco due volte in quanto ritratte in due diverse foto di gruppo.

Tutte le 364 fotografie che presentiamo in queste pagine sono corredate di nome, cognome, paternità del deportato, data e luogo di nascita. Questi dati sono stati tratti, controllati e verificati su "ll Libro della Memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia (1943- 1945)" di Liliana Picciotto.

Nei casi in cui, verificata l’identità del soggetto fotografato, abbiamo riscontrato la discordanza fra il nome trascritto sulla scheda del CRDE e quello riportato su "Il Libro della Memoria", per correttezza scientifica abbiamo optato per quest’ultimo. Un caso tipico ed esemplificativo in questo senso è quello di Eloisa Anau in Belleli: il nome riportato sulla scheda è Belleli Luisa, ovvero il cognome da sposata e il nome, evidentemente, d’uso. Altro caso particolare è quello di Maurizio Benghiat: sulla scheda è identificato come Benghiat Giuseppe ovvero con il nome del padre - il quale però, non risulta essere stato deportato. Un caso ancora diverso è quello di Giulia Di Cori in Camerino, identificata sulla scheda del CRDE come Giulia Camerini. In questo, come in altri casi, le verifiche e i confronti ci hanno portato a concludere che il nome riportato sulla scheda fosse quello del coniuge (come quasi sempre accadeva per le donne) - benchè cambiato, forse per un errore di trascrizione, da “Camerino” in “Camerini”.

Per alcuni, le verifiche su "Il Libro della Memoria" non ci hanno consentito di scegliere fra due o più nominativi possibili; in questi casi abbiamo lasciato i nomi e cognomi riportati sulla scheda del CRDE, senza l’indicazione dei dati anagrafici.